LA RICERCA PER LA CURA DEL DIABETE: A CHE PUNTO SIAMO?

Dopo un proficuo periodo di ricerca negli Stati Uniti d’America presso il Diabetes Research Institute (DRI) dell’Università di Miami, ha fatto finalmente ritorno a Bologna la ricercatrice Francesca Paris; la giovane dottoressa, durante questi mesi, ha lavorato ad un particolare progetto per la cura del diabete di tipo 1.
Questa ricerca è stata sostenuta da A.G.D. Bologna che grazie ai suoi sforzi ha reso possibile la prima collaborazione tra l’Università di Bologna – DIMEC, IRCCS Policlinico Sant’Orsola e il Diabetes Research Institute (DRI) dell’Università di Miami.
Questa prima collaborazione nasce dall’idea di un gruppo di persone, ormai molti anni fa, che ha fermamente creduto nella ricerca. Grazie alla volontà e all’impegno di A.G.D. Bologna che ha reso possibile il contatto fra le diverse istituzioni coinvolte nel progetto, si è potuto finanziare il lavoro dei ricercatori destinando ogni anno i fondi del 5×1000 e delle raccolte fondi. Si è quindi ufficialmente avviato il progetto di ricerca che ha come obiettivo l’utilizzo delle cellule perinatali per trovare una cura definitiva al diabete.
Il gruppo di lavoro si è formato, come ha ricordato la prof.ssa Laura Bonsi, in continuità con la ricerca sulle cellule staminali del prof. Gian Paolo Bagnara, ematopoietiche prima e mesenchimali poi. L’ipotesi scientifica su cui si concentra il progetto diretto dapprima dalla prof.ssa Bonsi e successivamente dal prof. Francesco Alviano (nel cui team di ricercatori rientrano la dott.ssa Francesca Paris, il dott. Pasquale Marrazzo e la dott.ssa Roberta Costa), si focalizza sul potenziale differenziativo e sull’attività immunomodulatoria di cellule staminali isolate da tessuti perinatali.
Con primo responsabile del progetto prof. Andrea Pession, già direttore dell’U.O. di Pediatria del Policlinico Sant’Orsola Malpighi, e la collaborazione del prof. Camillo Ricordi e del dott. Giacomo Lanzoni del Diabetes Research Institute (DRI) dell’Università di Miami, cominciò così ufficialmente il progetto di ricerca “Leveraging the immunomodulatory and differentiation potential of human perinatal cells for the treatment of Diabetes”, finanziato da A.G.D. Bologna, che ha come scopo ultimo:
  • creare cellule secernenti insulina partendo da cellule staminali perinatali
  • trapiantare queste cellule in individui con diabete di tipo 1 senza necessità di immunosoppressione sistemica.
Nel corso degli anni il gruppo si è potuto ampliare e ad oggi il progetto è portato avanti da ricercatori e ricercatrici in un asse tra l’Università di Bologna e Miami. I progressi fatti negli ultimi mesi sono stati presentati dalla dott.ssa Paris, studentessa di dottorato presso il DIMEC tornata in Italia dopo 5 mesi di ricerca presso il laboratorio del dott. Giacomo Lanzoni presso il Diabetes Research Institute (DRI) di Miami. 
 
La dott.ssa Paris, assieme al gruppo di ricerca della prof.ssa Bonsi e del dott. Alviano, supportato dal dott. Giulio Maltoni dell’UOC Pediatria – Divisione Diabetologia Pediatrica, ha illustrato nel dettaglio i risultati raggiunti e le prospettive future del progetto. La presentazione è avvenuta in presenza del direttore della Pediatria del Policlinico Sant’Orsola prof. Marcello Lanari e dei medici specializzandi dell’Unità Operativa.
Gli ultimi mesi del progetto di ricerca hanno avuto come focus la creazione di sferoidi simili alle isole pancreatiche composti da cellule staminali perinatali che siano in grado di produrre insulina in risposta ai livelli di glucosio e creare un’immunosoppressione localizzata; lo studio in questione permetterà quindi il potenziale sviluppo di altri campi di applicazione nel contesto delle malattie autoimmuni.
Più nel dettaglio, la ricerca consiste nell’isolamento delle cellule staminali estratte dalla placenta, un organo il cui reperimento risulta privo di complicanze etiche in quanto eliminato subito dopo il parto; le cellule isolate da tali tessuti possiedono capacità immunoregolatrici e di differenziazione, come ad esempio cellule producenti insulina. Gli importanti risultati raggiunti in vitro suggeriscono che il modello sviluppato dal gruppo di ricerca del prof. Alviano possa modulare la risposta immunitaria ed essere indotto alla produzione di insulina. La strada da percorrere è tuttavia ancora lunga, ma permetterà di raggiungere l’obiettivo finale: rendere queste cellule in grado di produrre livelli adeguati di insulina e curare definitivamente il diabete di tipo 1. Il progetto non si arresta grazie al continuo sostegno di A.G.D. Bologna e l’obiettivo finale risulta sempre più vicino.
Un ringraziamento speciale va al prof. Marcello Lanari e ai medici dell’U.O. tutti, per lo spazio dedicato e la grande attenzione rivolta ai risultati fino ad ora ottenuti dal gruppo di ricerca. A.G.D. Bologna si augura che questo primo importante passo sia solo l’inizio di una proficua collaborazione, che permetta di compiere insieme gli ultimi cento metri necessari a raggiungere il traguardo della cura definitiva al diabete di tipo 1. 

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